Ogni viaggio ha la sua motivazione. Questa é di un breve viaggio nel viaggio attraverso la Cambogia. La meta: Battambang. Citybreak alla scoperta della cittá.
Nonostante il suo turbolento passato a farsi sentire é il lontano profumo di Francia. Il colonialismo ha lasciato nell’architettura ben piú di un ricordo. C’e’ tanta storia qui intorno. Ma c’e’ anche tanta leggenda, a volte confusa con la storia. Bene.
Si racconta di un ragazzo che affidó ad un bastone, strappato da un albero magico, il compito di sconfiggere il re locale. Ta Dumbong é insieme fede e superstizione. Tutto qui ha una sua poesia, anche ai piedi della statua: speranza e fiori di loto vengono offerti con antichi ma semplici riti.
Il benvenuto é dolce, nei pressi del mercato, ed ha il sapore di un matrimonio khmer. Chiedo, cortesemente, ed ottengo il permesso di assistere alla cerimonia scorgo gli sposi. Accoglienti come splendidi padroni di casa nei loro abiti tradizionali al cospetto di parenti ed amici. Tutto é pronto per il banchetto; il vento regala profumi di fiori e di cibo appena preparato mentre mamme cambogiane, al di là della strada, sciamano tra le bancarelle.
C’e’ un posto per perdersi. Questo posto si chiama Psar Nat ed é il mercato. La visita al mercato non lascia nulla di intentato. Una tavolozza naturale di colori. Frutta e fiori, pesci e carni, volti sorridenti di giovani. E rugosi di anziane donne che sembrano lì da sempre. Lontanissimo dalle nostre abitudini ma molto vicino alla mia immaginazione. É fatto obbligo provare qualche pietanza cucinata direttamente. Il rumore del traffico fuori é forte quasi a sancire un amore smodato per l’uso dei clacson.
La visita con i relativi acquisti comporta un piacevolissimo impegno. Scoprire il segreto della cucina khmer abbinando i suoi cinque sapori fondamentali: piccante, dolce, salato, acido e amaro. Per farlo oltre ad una casa e alle materie prime occorre un maestro con un gruppo di allievi.
La cucina di Nary è il posto. Misuriamo la nostra abilitá tra preparazioni di Amok e Lok Lak. La sera ,poi, tutti insieme per la degustazione dei piatti preparati. Buona e bella esperienza basata su conoscenza delle spezie e ricchezza di profumi condividendo un’ottima compagnia.
É possibile visitare, non distante da Battambang, il villaggio di Phnom Ek e smarrirsi per qualche ora. La produzione di carta di riso ad uso alimentare é un’arte tramandata alle nuove generazioni. Giovani ed appassionate ragazze sono intente alla preparazione della carta di riso uso alimentare. Il risultato un’opera d’arte.
La Cambogia ha un record che nessuno invidia. É fra i paesi con piú mine sul terreno al mondo. E Battambang non fa eccezione. Agli effetti devastanti delle bombe a grappolo si é contrapposto quello che é stato e sempre sará, nella memoria degli abitanti, un santuario dell’impegno umanitario.
L’ospedale di Emergency, ora non piú amministrato da loro, é una visita sentita e doverosa per Bitacora. Nel patio interno, tra bouganville profumate, la lapide in legno in memoria di Ilaria Alpi. In pochi metri quadrati c’e’ tutto quello che l’animo umano puó chiedere in fatto di riconoscenza.
L’entusiasmo non manca e per prima cosa raggiungo la “stazione” del Norry immerso nella tranquillitá e bellezza quasi surreale della campagna cambogiana. Del vero Bamboo Train con il suo sferragliare sui binari non allineati come in una colonna sonora non vi é piú traccia. Aspetto davvero non trascurabile. Peró l’energia del luogo mi induce, comunque, a raccontarlo per sensazioni ed immagini.
Forse peró il brivido maggiore mi é stato regalato da chi mi ha condotto a queste scoperte. Non si affanna e mi insegna come il tempo al lavoro si dilata piacevolmente.