23/09/2017

Cambogia: uno stato d'animo

CAMBOGIA

Da Siem Reap a Battambang

La Cambogia è ancora un luogo in cui le distanze si misurano con il tempo e non con i chilometri percorsi. Fa parte di un diverso modo di misurare la vita. Che qui non rincorre, mai, le occasioni. Per molti è ancora importante il senso delle piccole cose: si fa ciò che serve o quello che piace. Niente di più.

L’acqua melmosa del lago Tonle Sap delimita questo piccolo mare. Ce l’avevo in testa da tempo, ma l’idea era rimasta lì, Poi il giorno è arrivato. Quasi senza rendermene conto. La discesa del lago partendo a Siem Reap fino a Battambang. Provando a scardinare l’idea che l’isolamento stradale sia un fatto e rinunciando a farmi paracadutare direttamente a destinazione. Arrivare, dunque, per via fluviale con il servizio dell’ Angkor express boat.

Ban Phe SIem Reap
Il molo di Ban Phe
Ban Phe Siem Reap
Il capitano

Slow Boat e imprevisti

Punteggiata di sofferenze è bella la Cambogia, placida e dolce. Accogliente come una padrona di casa che non ha bisogno di nulla per far sentire a proprio agio i suoi ospiti.

La vita lungo il fiume Sangkae scorre lenta, imprigiona l’animo con la pigrizia di un luogo raro dove l’ansia è sconosciuta; complice il caldo umido che ti si attacca addosso rallentando ogni fretta. Dimentico i ritmi frenetici occidentali in questo spazio senza tempo, tra natura e gente di fiume la cui esistenza è basata sulla pesca e su uno stile di vita seminomade tra i villaggi galleggianti.

La discesa in questa incredibile città galleggiante termina, mio malgrado, dopo la sosta a Bak Prea. Resisto con difficoltà alle tentazioni della gola per concedermi pesce essiccato e birra.

Durante la stagione delle secca il fiume si ritira e l’impossibilità di proseguire in barca diviene reale. Il viaggio prosegue, quindi, in pick-up per una strada polverosa, nel bel mezzo della campagna cambogiana. Prima del tramonto l’arrivo a Battambang. 

Il portavoce del comitato di benvenuto è una gigantesca statua che raffigura un guerriero dalla pelle scura con una corona dorata in testa. Accovacciato sulle gambe protende verso l’alto una coppa con dentro un  bastone: Ta Dumbong che alla città ha dato il nome. Ma questa è un’altra storia che vi racconto qui.

Ta Dumbong
Benvenuto a Battambang
Battambang
Un macabro comitato di benvenuto

Cambogia senza compromessi. Tra stentati segnali di sviluppo ma con uno sguardo sul passato recente ed oscuro. Così ho scoperto questo paese. Così me ne sono innamorato.

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