Sono arrivato a Matera verso le 11 del mattino. E subito il mio pensiero è andato a Carlo Levi ed al suo romanzo ” Cristo si è fermato a Eboli”, dove descrisse la miseria e la desolazione che caratterizzavano Matera e il Mezzogiorno in generale. Ho provato ad immaginare la sua vista sui Sassi all’apice del collasso demografico. Se potesse vedere Matera oggi, probabilmente rimarrebbe colpito dalla sua trasformazione.
Famosa per i suoi Sassi, è stata dichiarata Patrimonio dell’ Umanità dall’ UNESCO nel 1993 e nel 2019 è stata nominata Capitale Europea della Cultura.
Levi avrebbe sicuramente apprezzato l’impegno della città nel preservare la propria cultura, ma avrebbe anche riflettuto sulla necessità di trovare un equilibrio tra la modernizzazione e la conservazione della storia. Matera è stata al centro di un dibattito sul turismo di massa, e Levi avrebbe probabilmente esplorato questo tema in modo critico, evidenziando l’importanza di proteggere l’ambiente e le comunità locali.
I Sassi di Matera sono stati abitati fin dalla preistoria, grazie alla particolare conformazione del territorio. Le grotte naturali presenti lungo le pareti della Gravina fornivano riparo agli abitanti locali, che vi costruivano le loro abitazioni e vi esercitavano le loro attività quotidiane. Nel corso dei secoli, i Sassi di Matera sono stati modificati e ampliati, dando vita a un vero e proprio complesso urbano, unico nel suo genere .
Oggi, visitare i Sassi di Matera significa fare un viaggio nel tempo, alla scoperta della storia e delle tradizioni di questa città unica. Attraverso le stradine tortuose e gli antichi vicoli dei Sassi, si possono ammirare le antiche abitazioni scavate nella roccia, le chiese rupestri, i cortili e le piazzette che costellano il centro storico.